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Irene Dolzani 34^ edizione Sanremo Rock – sezione Trend

IRENE DOLZANI

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Irene Dolzani, cantautrice, interprete e musicista udinese, parte da una formazione iniziale di pianoforte classico per giungere a sviluppare, attraverso un percorso approfondito sulla vocalità e sul corpo come strumento, una profondissima passione per la musica, vista come espressione della propria essenza, ed una intensa presenza sul palco. Dopo una lunga attività come interprete solista in diversi progetti con noti musicisti della regione, decide di intraprendere un percorso più personale con il suo progetto “Per un’ora d’amore”, di cui a breve uscirà l’album. Si tratta di brani originali interpretati soltanto con pianoforte e voce. Il progetto live include anche poesie musicate senza soluzione di continuità tra voce cantata e recitata.

Nel febbraio 2019 uno dei brani originali, “Sono tre donne”, è stato selezionato per la semifinale del premio De André.

E’ uscito a settembre 2020 anche “3×7 The Weight of Soul”, album di musica da meditazione con la collaborazione degli ormai storici amici Alessandro Scolz e Alessio Benedetti.

Inoltre sta prendendo forma anche un progetto come interprete, “Vasco In Rosa. Tutte le donne di Vasco”, in cui vengono proposte con arrangiamento acustico, le più note canzoni di Vasco con nomi femminili o dedicate alle donne del rocker.

Sul versante della didattica, si occupa di counseling vocale, insegnamento di tecnica vocale e canto e massaggio sonoro, riunendo nel Counseling Vocale l’approccio del Counseling alla persona rogersiano (psicologia personale), il massaggio sonoro (influenza del suono sull’energia corporea ed emozionale) e la Tecnica Vocale (lavoro sul corpo e la muscolatura, rilassamento, respirazione) per proporre un approccio nuovo e articolato per entrare in contatto con sé stessi, conoscere le proprie emozioni, scoprire nuove potenzialità e riuscire ad esprimerle nella vita quotidiana e artistica attraverso la Voce.

MANGIO LE ORE

Come per ogni mia canzone, prima nascono le parole. In questo caso in forma di poesia. Il concetto del tempo, che ci scappa “da sotto le gambe”, come dice il testo, è qualcosa che mi accompagna anche nella vita quotidiana, in una lotta continua con le lancette dell’orologio per poter fermare o almeno dilatare il tempo. Non tanto per la paura di invecchiare, ma quanto per il desiderio di vivere alcuni momenti senza l’ansia di doverli archiviare perché l’ora è passata e “bisogna” fare altro.

Io amo mangiare e in passato mi sono nutrita in maniera compulsiva. Ecco quindi la metafora del mangiare le ore per confondere il tempo, per saziare il tormento dell’ansia, per tornare a respirare liberamente.

Ed infine l’appropriarsi della notte, “rubare le ore alla notte”, l’unico momento in cui ci si illude che il tempo si calmi, prima di ricominciare a correre.