Il nostro viaggio comincia a fine 2019, con un sound folk rock e tanta voglia di suonare.
Poi arriva la pandemia e tutto si ferma. Ma il legame resta, forte.
Quando si può tornare a fare musica insieme, è come non aver mai smesso.
Per due anni proponiamo e scartiamo nomi per la band, uno dopo l’altro.
Poi, una sera, senza un motivo preciso, scegliamo un nome privo di un significato specifico — o forse proprio per questo, dai molteplici significati.
Zula è il nome di un cane, un bulldog francese, preso in prestito dal titolo di una canzone sconosciuta ai più.
Ci piaceva. Suonava bene. Ci rappresentava.
Dal folk rock delle origini iniziamo ad esplorare il mondo degli inediti. Ci spostiamo dunque verso sonorità più intime, personali, ma sempre guidate da un’anima rock.
Perché alla fine abbiamo capito che è questo che ci muove: raccontare storie. Attraverso la musica. Dentro le parole.
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