Alma Fred è un progetto musicale indipendente che nasce a Milano di recente da un’esigenza esistenziale e fortemente viscerale e si traduce in una lenta gestazione introspettiva, che porterà a discernere, con spirito critico, la natura degli eventi di carattere personale e sociale che contestualizzano la nostra esistenza di individui dotati di libero arbitrio, sottoposti quotidianamente al tentativo di uniformarci al pensiero conformista destinato alle masse, attraverso futili semplificazioni narrative e inopportuni modelli sociali, che, come cani da pastore, cercano costantemente di raggruppare il gregge, nel ristretto campo dell’ipocrisia e dell’indifferenza.
Soprattutto nei confronti di chi è sottoposto a reale e perpetua sofferenza, ma troppo lontano e alienato per essere oggetto di empatia e attenzione sufficiente a migliorarne la condizione sociale ed esistenziale.
Il brano “Guerra”, in uscita dopo una lunga gestazione, accompagnata quantomeno dalla vana speranza che nel frattempo si potessero venire a ricreare le condizione necessarie a propiziare un pacifico epilogo dei principali conflitti bellici tutt’ora accesi, segue la pubblicazione d’esordio “S.O.S. Cutro” e nasce in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, seguita dal riacutizzarsi del conflitto israelo-palestinese, di recente ulteriormente allargatosi con il coinvolgimento iraniano.
Il delicato tema dell’ignobile utilizzo delle armi e dunque della guerra come forma di confronto politico, viene affrontatato evidenziando innanzitutto quanto le perdite umane, civili e militari, di natura bellica rappresentino di per se preventiva ed inevitabile sconfitta per il genere umano, indipendentemente dall’esito parziale e finale del conflitto stesso e dalla posta in gioco.
Qualunque fine non giustifica mai tale mezzo e anche in caso di legittima difesa, gli intenti dell’usurpatore vengono perlopiù frenati, eventualmente degradati a vili rappresaglie nei confronti della popolazione ma non interrotti, consolidando di fatto il conflitto e aggravando ulteriormente la consistenza degli irreparabili danni causati, sia materiali che di carattere socio culturale e psicologico.
In un simile scenario, la corsa al riarmo viene tanto invocata quanto preventivamente vanificata in mancanza di approvvigionamento nucleare, unica ed inaccettabile garanzia di non essere attaccati ed eventualmente di poter attaccare, a discapito di chi, per motivi perlopiù etici e storici, ne ha espressamente ripudiato l’utilizzo e dunque relativo approvvigionamento.
Come recita l’articolo 11 della nostra costituzione “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”
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