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Leandro Pallozzi 34^ edizione Sanremo Rock – sezione Trend

RingraziandoVi per aver inserito il mio brano “siamo diversità” come finalista per la Regione Emilia Romagna di “Sanremo Trend cantautori”, approfitto di queste poche righe per darvi una breve presentazione di me.

Mi chiamo Pallozzi Leandro ho 45 anni, sono nato in un paese della provincia di Bologna che si chiama Castel San Pietro Terme, dove attualmente vivo e nella vita faccio l’amministratore delegato di una società multinazionale. Sono appassionato di musica da sempre, ma sono un cantautore da pochissimo tempo. Infatti, a seguito di alcuni eventi personali recenti, ho scoperto di avere una vena artistica nell’ambito della composizione ed ho iniziato a creare testi, musica ed arrangiamenti.

Non ho studiato ne canto ne musica, ma in passato ho fatto karaoke e suonato in diversi complessi. Tento con la voce di interpretare in maniera abbastanza originale le mie produzioni.

Ho un amore incondizionato per la filosofia che continuo ad approfondire anche attraverso lo studio universitario. In ogni mio testo cerco di inserire temi filosofici, in questo periodo in particolare con il brano “siamo diversità” ho cercato di esprimere un concetto caro alla metafisica: il difficile rapporto tra universale e particolare, tra unità e moltitudine. Dove si colloca in questa complicata relazione la verità? È una unità che schiaccia la moltitudine o è una moltitudine che cerca di emanciparsi dalla totalità scadendo nel relativismo? Da qui sorge un’idea che nel testo pongo come principio cardine della realtà, il rispetto per la diversità e per la dignità umana è l’unica verità a cui la moltitudine dovrebbe sottoporsi pur rimanendo libera di autodeterminarsi. Questo permetterebbe di non arrivare all’eccesso attuale secondo cui se non ti conformi ad un principio ideale non vai bene e in alcuni casi non sei degno di vivere.

Cerco quindi di dare forma alla materia musicale con queste tematiche, ovviamente temi complessi sempre espressi attraverso esempi semplici, come il mio brano “Mino dagli occhi di ghiaccio” che muore di coronavirus, “solo in un mondo che si isola” quindi alla mercé di una moltitudine che perde il rapporto con la verità.

Le fonti musicali da cui prendo spunto sono eterogenee ma è il cantautorato emiliano romagnolo quello a cui mi ispiro maggiormente. Artisti come Dalla, Vasco, Capossela, Modena City Ramblers riecheggiano nei miei brani. Alcune persone che hanno ascoltato le mie canzoni, sono convinte di sentire nel mio tono quello di Francesco Guccini. Non saprei, io amo Guccini e forse nei toni bassi sono io che inconsapevolmente tento di riprodurre quelle note, ma amo anche molto altro.

Credo in linea di massima che si debba apprezzare la musica a trecentosessanta gradi, c’è del buono in ogni genere, e il compito del cantautore è quello di prendere questa materia prima di prim’ordine e modellarla per dar vita ad un vestito su cui appoggiare il proprio pensiero.

Penso infine che le cose belle siano difficili, quindi essendo questa opportunità fantastica, probabilmente è stato difficilissimo arrivare fino a qui.

 

https://www.youtube.com/channel/UC_tJVR5mj4fDx72-96gkuRQ

Grazie ancora

Leandro Pallozzi