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OneMoreGlass
Gli OneMoreGlass nascono a Licata, profondo sud della Sicilia, nel 2011 dall’incontro tra Erika, giovane alla prima esperienza e Giovanni, batterista già esperto e navigato. Attualmente la formazione è composta da:
Erika Ietro, la voce. Detta Diva, timbro graffiato e graffiante da donna vissuta, non fosse che ha solo 24 anni. Scrive le sue canzoni a penna su un’agenda. Tolto questo particolare naïf la sua principale caratteristica è non essere per niente gelosa dei suoi strumenti di lavoro, non fosse per il filo spinato intorno al microfono che impedisce a chiunque di sfiorarlo.
Rino Di Franco, la chitarra, qualsiasi chitarra, anzi qualsiasi strumento che abbia delle corde. Non a caso soprannominato Mastro, riuscirebbe a fare assoli di venti minuti, senza aver ancora attaccato l’amplificatore. Questo a volte ci costringe a legargli un paio di dita prima di un live, non sempre funziona. Incarnazione della pazienza e pacificatore di anime.
Giovanni Cicatello, batterista e percussionista istrionico. Lo chiamano Spardafamiglia da quando aveva circa 10 anni, i non siciliani che vogliano conoscere l’etimologia del soprannome possono chiederci in privato il numero di telefono del padre, spiegherà lui. Showman vero, sorridente qualsiasi cosa accada, una volta ha invitato a suonare con lui un bambino che gli stava sfondando la grancassa a calci durante un concerto. Esistono svariate leggende su ciò che nasconde sotto il cappello ma andremmo fuori tema.
Salvo Coppola, bassista giovane ma con importanti collaborazioni alle spalle, unico “forestiero” del gruppo, catanese doc. Un incontro casuale durante un concerto ed è scoppiato subito l’amore artistico, sul palco si scatena come se avesse il fuoco dentro, la verità è che è così anche nella vita. Recentemente ci siamo classificati al secondo posto al Band Music Festival, concorso organizzato presso il centro commerciale Le Porte di Catania e che vedeva tra i partecipanti decine di band provenienti da tutta la Sicilia.
Il titolo del nostro primo Ep è “Oh my glass” anche se avremmo potuto chiamarlo un parto lungo cinque anni. Dopo aver girato piazze, sagre, teatri, uno stadio(!) e ogni club o locale nell’arco di 200km da casa nostra abbiamo capito che eravamo pronti finalmente ad incidere qualcosa di nostro. Quattro inediti ed una cover che rappresentano la nostra visione di pop/rock dalle sonorità mai scontate o banali, canzoni che a modo loro parlano d’amore e che hanno dentro le vicissitudini proprie di chi soffre per poi riscattarsi. Il titolo dell’ep richiama il nome del gruppo perché noi ai bicchieri ci siamo affezionati, soprattutto se pieni!